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Immagine del redattoreDiletta De Santis

I bestiari medievali

Allarghiamo il blog dedicato ai conigli assassini esplorando il più vasto mondo dei bestiari medievali. Sono tra le opere letterarie più affascinanti del Medioevo, che ci forniscono uno sguardo sulla visione (a volte distorta e bizzarra) del mondo in quei tempi tempi. Questi testi illustrati erano dedicati alla descrizione di animali reali e fantastici, intrecciando la scienza, la mitologia e l'allegoria cristiana. Il bestiario non era solo un catalogo di animali, ma anche uno strumento didattico e morale, che offriva insegnamenti attraverso le caratteristiche e i comportamenti degli animali descritti.

Unicorno del Bestiario di Rochester, The British Library

Origine e Diffusione

I bestiari, non si vedono per la prima volta in epoca medievale, in realtà affondano le loro radici nell'antichità classica, in particolare nelle opere di autori come Plinio il Vecchio e Aristotele. Tuttavia, colui che viene ritenuto "il vero progenitore dei bestiari medievali" è il "Physiologus" ovvero il Fisiologo, un testo redatto ad Alessandria d'Egitto del II secolo d.C. che combinava descrizioni di animali con interpretazioni morali e allegoriche, descrivendo anche piante e pietre, reali ed immaginarie. Il "Physiologus" fu tradotto in varie lingue e influenzò profondamente la letteratura medievale, dando vita ai bestiari.

Dal XII al XIV secolo, i bestiari si diffusero ampiamente in Europa, specialmente in Francia e Inghilterra. Questi testi erano spesso riccamente illustrati e venivano copiati e ricopiati nei monasteri, dove monaci e studiosi li arricchivano con nuove descrizioni, dettagli e illustrazioni.

Pantera, Bern Physiologus, XIX Struttura e Contenuto

I bestiari sono generalmente organizzati secondo un formato fisso, ogni sezione è dedicata a un animale, reale o fantastico, e si articola in tre parti principali:

  1. Descrizione dell'animale: Include informazioni sull'aspetto fisico, l'habitat e i comportamenti.

  2. Storia o leggenda: Riporta miti o leggende associati all'animale, spesso di origine pagana o neo-cristiana.

  3. Interpretazione morale: Ogni animale è interpretato in chiave simbolica o allegorica, spesso collegata alla dottrina cristiana.

Alcuni animali sono trattati in modo più dettagliato, con lunghe digressioni sulla loro simbologia. Per esempio, il leone è spesso descritto come il re degli animali e simboleggia Cristo per la sua forza e nobiltà. La fenice, un uccello leggendario che risorge dalle proprie ceneri, è un simbolo della resurrezione.


Manticora, The British Library

Gli Animali nei Bestiari

I bestiari medievali includono una vasta gamma di animali, suddivisi in tre categorie principali:

  1. Animali reali: Questi includono animali noti e presenti nel mondo medievale, come il leone, l'elefante, il lupo e il cervo. Tuttavia, le descrizioni spesso si mescolano con elementi fantastici o errati. Ad esempio, si credeva che l'elefante non avesse articolazioni nelle gambe e quindi non potesse sdraiarsi.

  2. Animali esotici: Con la crescente esplorazione e il commercio, animali come la giraffa, il rinoceronte e il coccodrillo iniziarono a essere conosciuti in Europa, anche se spesso erano descritti in modo impreciso o distorto e le loro rappresentazioni sono talvolta davvero esilaranti.

  3. Animali fantastici: Questa è la sezione più affascinante, includendo creature come il drago, l'unicorno, il grifone e la manticora. Questi animali hanno spesso un significato allegorico profondo. Ad esempio, l'unicorno simboleggia la purezza e l'innocenza, si credeva inoltre fosse catturabile solo da una vergine.

Elefanti, The British Library

Funzione e Significato

Ogni creatura era vista come parte del disegno divino e come simbolo di una verità più profonda. Ad esempio il pellicano, che secondo la leggenda nutriva i propri piccoli con il proprio sangue, era visto come un simbolo del sacrificio di Cristo. Per tornare al leone ed alle sue similitudini medievali con la figura di Gesù, si credeva che dopo la sua morte avesse il potere di rinascere dopo tre giorni, quindi rappresentava allegoricamente la Resurrezione.

I bestiari venivano usati anche come materiale per la predicazione, per illustrare le omelie e rendere più comprensibili le Scritture alla popolazione. Inoltre, erano una fonte di intrattenimento e di meraviglia, poiché introducevano il lettore a mondi lontani e creature incredibili.

Illustrazioni e Iconografia

Per noi i bestiari sono tra le opere d'arte più affascinanti del Medioevo, gli artisti spesso lavoravano senza aver mai visto gli animali che rappresentavano, affidandosi a descrizioni dei viaggiatori e alla propria immaginazione, creando risultati così paradossali da renderli a volte irriconducibili alle creature che avrebbero dovuto ritrarre.

Le immagini erano parte integrante del messaggio dei bestiari, gli animali venivano spesso raffigurati in scene che illustravano le loro caratteristiche simboliche: il leone che ruggisce, la fenice che risorge dalle fiamme, il drago che viene sconfitto dal cavaliere e per finire ai nostri amici: i conigli assassini.

Influenza e Eredità

I bestiari ebbero un'enorme influenza sulla cultura medievale e rinascimentale. Hanno contribuito a formare l'iconografia cristiana e sono stati una fonte d'ispirazione per artisti, poeti e scrittori. Le loro descrizioni di animali fantastici hanno alimentato l'immaginazione collettiva, contribuendo alla nascita di un intero bestiario letterario e artistico che si è perpetuato fino ai giorni nostri, dopo tutto cosa sarebbe Animali Fantastici di J.K.Rowling se non un romanzato bestiario contemporaneo?

Nel tempo, con l'avvento del Rinascimento e lo sviluppo della scienza moderna, l'approccio ai bestiari cambiò. La scoperta di nuove specie e una maggiore attenzione all'osservazione empirica portarono a una rappresentazione più accurata del regno animale e via via sparirono le illustrazioni folkloristiche. Tuttavia, i bestiari medievali rimasero una fonte di fascino e meraviglia, sopravvivendo come testimonianza di un'epoca in cui il mondo naturale era visto attraverso il prisma del simbolismo e della spiritualità.

 Chimera, Jacopo Ligozzi, Royal Collection


Curiosità finali sui Bestiari Medievali Se volete approfondire il tema lascio di seguito qualche spunto interessante:

  • "Bestiario di Aberdeen": Uno dei più famosi e completi bestiari, creato in Inghilterra nel XII secolo e attualmente conservato all'Università di Aberdeen. È noto per le sue splendide illustrazioni e per la ricchezza dei dettagli nelle descrizioni degli animali.

  • Animali "Medicinali": Si credeva che molti animali fossero delle vere e proprie panacee viventi, sia quelli esistenti che quelli inesistenti, ad esempio credevano che il corno dell'unicorno avesse proprietà magiche e curative. Molte corti medievali possedevano corni di "unicorno" (in realtà corni di narvalo) come oggetti preziosi e protettivi contro i veleni, si dice che tutt'ora il collegamento con la medicina tradizionale di molte località sparse per il mondo (compresa quella Cinese) ritengano magiche le proprietà dei corni di animali esotici per qualche arcaica contaminazione culturale. http://www.rhinoresourcecenter.com/pdf_files/117/1175857420.pdf

  • La Longevità del Simbolismo bestiale: Molte delle associazioni simboliche degli animali nei bestiari sono sopravvissute fino ai giorni nostri e non ce ne rendiamo nemmeno conto. Ad esempio, il leone continua a essere visto come un simbolo di forza e nobiltà, credenza diffusasi tramite il linguaggio dei bestiari medievali, vi invito a riflettere sulle convinzioni e le caratteristiche aprioristiche che diamo a determinati animali e a cercarli, vi stupirà scoprire quanto nel 2024 siamo ancora affezionati a idee scritte sotto disegni adorabilmente imprecisi di più di mille anni fa.


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